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Pressione Alta: sintomi, cause e prevenzione

In questo articolo

Scopri tutto sulla pressione alta (ipertensione arteriosa): sintomi, cause, cure e prevenzione. Questo articolo ti fornirà informazioni essenziali per comprendere e gestire questa condizione comune. Scopri come monitorare la tua pressione arteriosa, adottare uno stile di vita sano e quando consultare un medico per la terapia farmacologica.

Cos’è la pressione alta: Sintomi e Definizione

La pressione alta o ipertensione arteriosa è una delle patologie più diffuse nei paesi industrializzati e colpisce fino al 20% degli adulti.

In generale la pressione arteriosa è la forza esercitata sulle pareti dei vasi sanguigni (arterie) a seguito delle contrazioni del cuore. Di solito il corpo umano riesce a regolare velocemente la pressione mediante l’interazione fra sistema nervoso, ormoni e altre sostanze, quando invece questo non riesce più ad avvenire i valori aumentano e si parla appunto di ipertensione. Generalmente una persona soffre di pressione alta quando i valori misurati sono uguali o superiori a 140 mmHg di pressione massima (o sistolica) e/o uguali o superiori a 90mmHg di pressione minima (o diastolica) anche se con il passare degli anni i valori di riferimento si sono abbassati allo scopo di agire preventivamente su un importante fattore di rischio cardiovascolare quale l’ipertensione.

Come si misura correttamente la pressione arteriosa?

E’ importante che i valori siano misurati con uno strumento adeguato e seguendo una procedura precisa. Tale procedura viene eseguita effettuando tre misurazioni a distanza di circa 2 minuti sedendosi rilassati con una postura corretta.

Oltre alla classica misurazione della pressione può essere utile, per monitorare l’andamento pressorio durante tutta la giornata, effettuare un holter pressorio.

La maggior parte degli ipertesi soprattutto all’inizio non presenta alcun sintomo, quando i valori pressori invece diventano elevati possono presentarsi cefalea, capogiri, palpitazioni, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista e fischio alle orecchie.

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Le cause e i rischi dell’ipertensione

Non sempre sono noti i fattori originari, ma tra questi si possono citare l’età, la predisposizione genetica (fattori non modificabili), il fumo, il consumo di alcool, la sedentarietà, lo stress e il consumo eccessivo di sale (fattori modificabili).

Uno stato di ipertensione protratto nel tempo può danneggiare il cuore, i vasi sanguigni aumentando il rischio di ictus, infarto, insufficienza cardiaca, patologie renali e aneurismi.

Stile di vita sano per controllare la pressione: Consigli utili

Uno stile di vita corretto è la prima terapia per tenere la pressione arteriosa sotto controllo e per prevenire il rischio di altre patologie. Ecco alcuni consigli:

  1. Smettere di fumare
  2. Limitare l’uso di alcool
  3. Seguire una dieta sana ed equilibrata: ridurre il sale, limitare formaggi stagionati, salumi, salse, cibi precotti, dadi, limitare il consumo di carne rossa. Va invece incrementato l’apporto di frutta e verdura, pesce, noci e semi oleosi, preferendo l’olio extravergine di oliva come unico condimento. Tenendo presente che anche il sovrappeso contribuire ad avere valori pressione troppo alti.
  4. Praticare attività fisica: almeno 30 minuti tutti i giorni riduce la probabilità di sviluppare ipertensione aiutando a controllare i valori nei pazienti già in terapia.
  5. Utilizzare integratori alimentari a base di principi attivi naturali utili nel regolare la pressione, come aglio, gelso bianco, olivo e biancospino. Puoi sempre chiedere consiglio per questo al tuo farmacista di fiducia.

 

Oltre alla classica misurazione della pressione può essere utile, per monitorare l’andamento pressorio durante tutta la giornata, effettuare un holter pressorio.
Se la pressione rimane alta o se i valori tendono ad alzarsi sempre più, occorre rivolgersi subito al medico di base o a un cardiologo che valuteranno la terapia farmacologica migliore.

Rimedi naturali per la cistite

La cistite è un’infiammazione della vescica urinaria, organo dedicato alla raccolta dell’urina. Nella maggior parte dei casi la causa dell’infiammazione è un’infezione che coinvolge il  tessuto che riveste internamente le vie urinarie..

L’infezione che provoca la cistite è causata da batteri che popolano il colon e nel 65-75% dei casi si tratta dell’Escherichia coli. Altri batteri possono essere lo Streptococcus, oppure altri germi aerobi della flora fecale come ProteusKlebsiellaSerratiaEnterobacter e Pseudomonas.

Può manifestarsi con sintomi variabili a seconda delle caratteristiche del paziente (età, sesso, condizioni patologiche associate) e dell’agente responsabile dell’infezione.

Un sintomo molto comune è la  emissione stentata, con difficoltà, delle urine con aumentata frequenza delle minzioni a volte accompagnata da febbre.

Colpisce con maggiore frequenza le donne poiché la loro uretra è più corta  di quella degli uomini e quindi più facilmente contaminabile da batteri fecali che dall’uretra passano poi alla vescica.

La diagnosi di cistite si basa su esame urine ed urinocultura che rivelano l’eventuale presenza di batteri patogeni identificandone il tipo e permettendo quindi un’azione mirata per il suo trattamento con  specifici antibiotici ( chinolonici , fosfomicina o beta lattamici ) che devono essere prescritti dal medico una volta identificato il battere responsabile dell’infezione.

Esistono tuttavia rimedi simil naturali per migliorare la problematica:

Studi scientifici hanno dimostrato che il D-mannosio (è uno zucchero semplice che non viene metabolizzato e quindi arriva a livello delle urine in alta concentrazioneè in grado di impedire l’adesione dei batteri patogeni al tessuto che riveste le vie urinarie  riducendo significativamente la frequenza delle recidive e può essere usato come alternativa o complemento della terapia antibiotica.

Studi clinici recenti dimostrano che l’uso del cranberry (mirtillo rosso o Vaccinium macrocarpon) permette di ridurre il numero di cistiti in un’incidenza che va dal 20 al 50% all’anno.

L’assunzione del cranberry modifica la composizione chimica dell’urina in modo da inibire l’aderenza dei batteri, in particolare dell’Escherichia coli, alle pareti della vescica. Quest’azione sembra dovuta alla presenza, nella pianta, di diverse sostanze ed in particolare delle proantocianidine (tannini condensati) ad elevato peso molecolare.

Poiché l’azione delle sostanze del cranberry non è battericida, il mirtillo rosso non induce fenomeni di resistenza ai batteri responsabili della cistite. Pertanto rappresenta una valida alternativa ai trattamenti antibiotici e costituisce un nuovo approccio strategico, soprattutto nella profilassi delle infezioni urinarie recidivanti.

ESTATE: SOLE E….MACCHIE!

Estate: stagione del sole, del caldo, delle vacanze… leggendola così sembra un vero e proprio idillio, ma per la nostra pelle le vacanze estive possono significare un vero e proprio mantello leopardato di macchie scure!

L’inconveniente, spesso tipico degli incarnati medio-scuri, è un  fenomeno che compare quando l’organismo rallenta la produzione di melanina, non riuscendo più a distribuirla in maniera uniforme. Altre volte la causa può essere rappresentata dall’assunzione di farmaci, come anticoncezionali o antibiotici, piuttosto che squilibri ormonali ad esempio correlati ad una gravidanza.

Come si forma una macchia?

I raggi solari UVB stimolano la formazione di nuova melanina nell’epidermide favorendo così naturalmente l’abbronzatura. In altre parole, la cute si protegge dal sole innescando la sintesi di melanina e creando la famosa tintarella tanto desiderata. Qunado possono comparire quindi le macchie? Proprio durante l’estate a causa di questa stimolazione della melanina, ovviamente accentuando l’abbronzatura anch’esse risultano più evidenti.

La routine consigliata parte dalla stagione invernale, durante la quale è importante applicare un siero intensivo mattina e sera con azione uniformante dell’incarnato e antimacchia. Di giorno invece si preferisce aggiungere dopo il siero una crema schiarente con protezione solare.

Durante l’estate invece? Basti sapere che i risultati raggiunti con mesi di applicazione di attivi schiarenti sono annullati da un’esposizione al sole di 30 minuti senza protezione! L’azione più importante è dunque quella di applicare la protezione solare, rinnovandola spesso, soprattutto in seguito a una nuotata o se si suda molto.

Cosa fare: applicare ogni due ore una protezione molto alta, soprattutto sulle zone fotoesposte, dove è più facile riscontrare la comparsa di macchie (viso, collo, mani). Meglio scegliere texture fluide, non grasse, che si assorbono con velocità e preferibilmente water resistant. L’deale è scegliere creme solari che rispettano l’ambiente ed eco friendly, che non vanno cioè ad inquinare l’ecosistema oceanico/marino.

Cosa non fare: usare peelings ed esfolianti nelle settimane precedenti l’esposizione solare, applicare cosmetici sul corpo (comprese strisce o prodotti depilatori e profumi), assumere farmaci se non strettamente necessari.

Per altri dubbi, richieste, informazioni e consigli ti aspettiamo in farmacia!

Bendaggio Gambe

LA RIVOLUZIONE ESTETICA DEL BENDAGGIO

Il bendaggio in estetica è uno fra i trattamenti più richiesti, la sua efficacia è determinata da differenti opzioni di utilizzo e soprattutto dal fatto che di solito si vedono risultati piuttosto velocemente.

I bendaggi possono avere diversi tipo di utilizzo a seconda della  problematica o inestetismo da curare, ad esempio:

  • Anticellulite (inestetismo causato dalla cellulite)
  • Anti adipe (accumuli di adipe)
  • Riducente
  • Per la circolazione
  • Drenante

I bendaggi posso avere effetto freddo o caldo

I bendaggi freddi sono vasocostrittori, ovvero contrastano la vasodilatazione, riducono il lume venoso e tonificano i capillari. Per questo i bendaggi freddi sono ottimi per ridurre il gonfiore, per eliminare i liquidi in eccesso e per combattere la pesantezza che puoi avvertire agli arti inferiori, migliorano il sistema circolatorio e quello linfatico e il metabolismo. Sono efficaci, inoltre, come rassodanti e/o riducenti.

bendaggi caldi, invece, sono vasodilatatori, producono sudorazione, stimolano la circolazione periferica e migliorano l’irroramento e l’ossigenazione delle cellule e di tutti i tessuti del corpo. Questo trattamento estetico, grazie alla temperatura, stimola il metabolismo, i tessuti adiposi e la mobilitazione dei grassi, per questo è particolarmente utile per combattere il ristagno dei liquidi, le adiposità localizzate e la cellulite.

I bendaggi estetici sono strisce di tessuto elasticizzato, solitamente di cotone naturale, che sono applicate su alcune zone o su tutto il corpo: devono essere stesi sulla pelle pulita e asciutta e sono imbevuti di specifiche sostanze naturali  che permettono alla pelle di assorbire i preziosi principi attivi. Questi possono essere rassodanti, disintossicanti, riducenti e contrastanti la cellulite: le sostanze nutritive utilizzate variano infatti a seconda dell’obiettivo che il trattamento deve raggiungere.

L’azione principale del bendaggio è quella di interagire con il corpo per via osmotica, ossia la diffusione del solvente (ad es. acqua) attraverso una membrana semipermeabile (che fa passare solvente ma non soluto). Il movimento del solvente avviene in modo da equilibrare la concentrazione nei due compartimenti, garantendo una maggiore penetrazione e concentrazione di attivi nell’inestetismo da trattare.

Tra i migliori principi attivi da utilizzare:

-sale marino

-principi attivi di origine vegetale

-principi attivi di origine marina

Il sale svolge un’azione depurativa e aiuta a sgonfiare e a rilassare i muscoli, per questo possono essere usati sia a freddo che a caldo.

Oltre al sale altri ingredienti sono oli essenziali dalle differenti proprietà che aiutano a sgonfiare le gambe donando una sensazione di leggerezza, oppure alghe e fanghi: entrambi ricchi di amminoacidi e vitamine, alzano la temperatura corporea dell’area eliminando così tutte le tossine.

Ogni quanto sarebbe preferibile farli? «Una volta ogni dieci giorni permette di mantenere le gambe più toniche e leggere, favorendo la circolazione e migliorando l’ossigenazione dei tessuti.

La cosa interessante? I bendaggi salini non hanno controindicazioni di alcun tipo. Possono davvero provarli tutti; l’unico accorgimento potrebbe essere presentato per le donne in gravidanza o in fase di allattamento.

LE ONICOMICOSI: COME RICONOSCERLE, EVITARLE E CURARLE

Il fungo o micosi delle unghie è l’infezione di una o più unghie dovuta alla presenza di particolari funghi. Questa infezione delle unghie può manifestarsi inizialmente con una piccola macchia bianca o gialla (ma può essere anche marrone o verde), se non viene trattata il fungo tende a diffondersi: l’unghia colpita diventa più spessa e può sgretolarsi o cadere, generando dolore e fastidio.

Le unghie dei piedi sono più frequentemente colpite di quelle delle mani perché l’ambiente caldo e umido presente nelle scarpe è la condizione migliore per permettere ai funghi di crescere e diffondersi. Uno dei principali fattori di rischio inoltre è costituito dalla frequentazione di ambienti caldo-umidi e comuni, come gli spogliatoi delle palestre e le piscine.

I sintomi della micosi ungueale, in generale, comprendono:

  • un aumento della fragilità e friabilità dell’unghia colpita;
  • la deformazione dell’unghia;
  • la lamina opaca e con differenti colori all’interno
  • un’infiammazione dei tessuti vicini all’unghia

Le unghie infette possono inoltre sollevarsi e distaccarsi dal letto ungueale, causare dolore, emettere cattivo odore.

Come si può prevenire il fungo delle unghie?

Per prevenire lo sviluppo di micosi alle unghie e ridurre il rischio di infezioni ricorrenti, è bene praticare una buona igiene delle mani e piedi:

  • tenere il più possibile i piedi asciutti e puliti;
  • tenere le unghie corte, asciutte e pulite;
  • indossare calze che permettano ai piedi di traspirare e cambiarle spesso, soprattutto se i piedi tendono a sudare eccessivamente:
  • quando possibile, alternate le scarpe chiuse con scarpe aperte;
  • indossare guanti di gomma per proteggere le mani dalla sovraesposizione all’acqua;
  • non tagliare la pelle intorno alle unghie (per non facilitare l’accesso dei germi);
  • non camminare a piedi nudi negli spogliatoi e nelle docce di palestre e piscine;
  • non nascondere le infezioni fungine delle unghie sotto una mano di smalto: la presenza dello smalto contribuisce infatti a intrappolare l’umidità e a peggiorare l’infezione;
  • lavarsi bene le mani dopo aver toccato un’unghia infetta.

Per trattare i funghi delle unghie sono disponibili diverse opzioni tra cui scegliere, di volta in volta, in base alla gravità dell’infezione:

  • Oli essenziali di Tea Tree da applicare sull’area interessata dal fungo.
  • Smalti antimicotici da stendere sull’unghia infetta.
  • Terapia orale con medicinali prescritti dal dermatologo o dal medico di base.

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