Le maschere? Non solo a Carnevale!!!

Veri e propri concentrati attivi di bellezza, le maschere per il viso sono prodotti sos di cui non si dovrebbe fare a meno, soprattutto nella stagione invernale (ma non solo).

La pelle in ogni stagione ci lancia infatti richieste d’aiuto: irritazioni, rossori, pizzicori, secchezza, disidratazione si fanno largo tra il clima più rigido, il vento e il sole che la mettono a dura prova.

I trattamenti in maschera sono innumerevoli e il viso ringrazia sia durante che dopo l’applicazione: la pelle si fa immediatamente più elastica, morbida e fresca, in poche parole rigenerata. Le formulazioni più moderne contengono anche attivi protettivi (per contrastare ad esempio il freddo, lo smog e l’inquinamento), oltre che ad avere azione idratante, elasticizzante, antiossidante, lenitiva e antiage.          

Gli attivi principali antietà sono Acido Ialuronico, collagene e vitamina E, abbinati a sostanze lenitive e idratanti come L’Aloe Vera, il burro di karitè e l’olio di Argan. A completare la formulazione principi attivi detox o purificanti come il carbone vegetale, l’argilla verde e lo zinco, indicati soprattutto per una pelle più grassa o acneica.

La maschera è un trattamento “coccola” per eccellenza, con diversi modi di applicazione, risciacquo, profumazioni: che siano in crema/gel o tessuto, possono richiedere un tempo di posa davvero minimo (quindi più pratiche per chi è sempre di fretta), piuttosto che prolungato fino a 20-30 minuti per una pausa relax intensa. Non dimentichiamo poi le maschere da notte, da lasciare in posa mentre si dorme, dall’azione altamente rigenerante legata all’attività notturna delle cellule.

Una volta individuata la maschera più adatta alle esigenze della nostra pelle, si potrà abbinare alla beauty routine corretta, per un’azione skincare totale a 360 gradi.

Perché non solo i supereroi indossano una maschera!  

GRAVIDANZA: DIAMO IL GIUSTO PESO …. AL PESO

Una dieta sana, varia ed equilibrata è consigliata a tutti. Ma diventa un presupposto essenziale per favorire il buon esito della gravidanza, per far nascere il bimbo in salute e, contemporaneamente, porre le basi per il suo stato di benessere futuro.

Nel primo trimestre l’aumento di peso riguarda soprattutto la mamma: aumenta il volume dell’utero, del seno, del plasma circolante e del tessuto adiposo. Nel secondo e terzo trimestre invece l’aumento ponderale è maggiore, circa un chilo al mese, poiché si accrescono feto e placenta. L’incremento di peso però non è uguale per tutte le donne, ma dipende dall’indice di massa corporea prima del concepimento: le donne sottopeso potranno aumentare di 12,5-18kg, quelle normopeso di 9-16kg, quelle in sovrappeso di 7-11,5kg. E’ bene quindi per la futura mamma mangiare con moderazione e in modo vario sin dai primi mesi, in quanto l’alimentazione deve coprire sia i suoi fabbisogni che quelli del feto. In Italia sono più frequenti le gravidanze in cui il peso della gestante è eccessivo, forse perché vige quel famoso detto che in gravidanza bisogna “mangiare per due”. Falso!!! Il fabbisogno di energia aumenta in media solo di 250-300 chilocalorie al giorno: +70 nel primo trimestre, +260 nel secondo e +500 nel terzo.

Mantenere l’aumento di peso nei limiti riduce il rischio di diabete gestazionale, ipertensione, gestosi, parti prematuri. Anche i bambini nati sovrappeso rischiano maggiormente di sviluppare asma, diabete, obesità da adulti. Quindi meglio abbondare di frutta, verdura, cereali integrali, evitando grassi saturi che potrebbero aumentare il rischio di malformazioni fetali e patologie in gravidanza.

L’alimentazione deve prevedere un’integrazione di proteine, da incrementare progressivamente col passare dei mesi: carne, pesce, latticini, uova e legumi. Il fabbisogno di carboidrati deve rimanere attorno al 45-60%, preferendo carboidrati integrali a basso indice glicemico e limitando gli zuccheri semplici al 15%. Il fabbisogno di grassi non aumenta in gravidanza, deve rimanere perciò tra il 20% e il 35%. Gli integratori da aggiungere all’alimentazione corretta sono folati, ferro, iodio, calcio e vitamina D.   E’ consigliato abbinare ai tre pasti principali due o tre spuntini, il che può aiutare anche a gestire nausea o  bruciori di stomaco tipici della gravidanza. Non dimentichiamo di sottolineare l’importanza dell’idratazione: vanno consumati almeno 2 litri al giorno, evitando il consumo di bevande zuccherate ed alcolici. 

Se non ci sono controindicazioni, sottolineiamo l’importanza dell’attività fisica in gravidanza: sono sufficienti 30 minuti al giorno per quasi tutti i giorni della settimana di esercizio aerobico a bassa intensità, come camminate, nuoto, cyclette.

Per ogni dubbio, perplessità o consiglio basta chiedere al ginecologo o al tuo farmacista di fiducia, oppure farsi seguire se necessario dal nostro nutrizionista.  

OSTEOPOROSI E FRAGILITA' OSSEA

OSTEOPOROSI E FRAGILITA’ OSSEA

Malattia a prevalenza femminile, l’osteoporosi colpisce il 33% delle donne tra i 60 e i 70 anni di età, il 66% di ultra 80enni, contro il 20% degli uomini.

Solo in Italia il 25% delle donne di età superiore ai 40 anni ed il 17% degli uomini di età superiore ai 60 anni ne è affetto. Ma comportamenti corretti e una buona prevenzione possono aiutare ad arginare questo fenomeno.

Come mai una così ampia porzione di donne soffre di osteoporosi? La prima causa è l’allungamento della vita media che porta la donna a vivere 30 anni ed oltre in post-menopausa, in assenza dell’importante azione protettiva svolta dagli estrogeni.

Ciò comporta un aumento dei grassi nel sangue e del rischio di aterosclerosi per il ridotto flusso del sangue e una riduzione della quantità di calcio che si fissa nelle ossa, inferiore a quella che si perde. Questa disarmonia di eventi provoca, specie nella donna, un maggior rischio di osteoporosi.

Ecco la ragione per cui, oltre alla prevenzione secondaria (ossia di diagnosi precoce), appare fondamentale la prevenzione primaria dell’osteoporosi, che dovrebbe attuarsi fin dall’infanzia con stili di vita ed alimentari corretti.

L’attenta prevenzione diviene particolarmente importante in caso di condizioni a più alto rischio di malattia, quali assunzione di cortisonici, menopausa precoce, predisposizione genetica e/o precedenti fratture non dovute a traumi di elevata intensità.

Perseguire uno stile di vita corretto, dicono gli esperti, aiuta a mantenere in salute il corpo in generale, ossa comprese. Sono tre i capisaldi del vivere sano:

  1. Non fumare: il fumo anticipa la menopausa e amplifica i disturbi connessi. Inoltre aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, di tumori, di osteoporosi e raddoppia il rischio di fratture.
  2. Mantenere una attività fisica regolare o aumentarla.
  3. Adottare una alimentazione corretta che favorisca il mantenimento del peso e la salute dell’osso.

E’ importante, anche per combattere l’osteoporosi, cercare di conservarsi in normopeso, mantenendo la circonferenza addominale (misurata a metà strada tra il margine inferiore della gabbia toracica e quello superiore delle ossa del bacino) al di sotto degli 88 cm (per le donne).

Ma la dieta corretta, da sola, specie con l’avanzare dell’età ed il cambiamento del metabolismo, non è sufficiente. Allora, dicono gli esperti, occorre ‘intervenire’ praticando più attività fisica che favorisce il consumo calorico dovuto al lavoro compiuto dal corpo.

Non sono richiesti sforzi eccessivi: basta camminare invece di usare la macchina, fare le scale a piedi invece che salire in ascensore, fare un po’ di sport nel tempo libero. Fare attività fisica significa bruciare calorie in eccesso e favorire una migliore funzionalità del cuore, dei vasi, dei polmoni, dei muscoli e delle ossa.

Cosa portare in tavola per proteggere le nostre ossa?

È vero, le esigenze di calcio aumentano durante la menopausa perché la perdita di estrogeni può accelerare la perdita di massa ossea: per questo gli specialisti consigliano di aumentare la dose quotidiana da 1000 a 1500mg.

Per assicurarci il giusto fabbisogno dobbiamo assumere alimenti ricchi di calcio senza cadere nell’errore di pensare che i latticini ne siano l’unica fonte: infatti, sono molto ricche di calcio anche le verdure a foglia larga come il cavolo, la frutta secca come le mandorle, quella fresca come le arance, i legumi come la soia e soprattutto l’acqua con un contenuto medio di minerali.

Molto utile risulta anche l’integrazione con prodotti specifici a base di calcio e vitamina D3, oltre che effettuare periodicamente controlli mirati come la MOC.

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