È innegabile: passiamo tutto il giorno davanti allo schermo, tra computer, smartphone, tv e tablet. In media si passano sei ore al giorno davanti a un device digitale, tempo generalmente più lungo per chi lavora al pc, e controlliamo il cellulare ben 150 volte al giorno!
Numeri che fanno riflettere, soprattutto perché riferiti a statistiche pre-pandemia e che si presuppone essere ampiamente cresciuti: infatti si ipotizza che nell’ultimo anno siano quantomeno raddoppiati, considerando tutto quello che siamo stati costretti a fare davanti a uno schermo.
È necessario perciò cominciare a porsi il problema degli effetti che questa sovraesposizione può avere sul nostro organismo.
Al banco degli imputati c’è la cosiddetta “luce blu”, o precisamente la High Energy Visible (HEV), una componente naturale della radiazione solare: essa di per sè non è dannosa, anzi contribuisce per esempio a regolare i livelli di melatonina e i ritmi circadiani (alternarsi dei periodi di sonno e di veglia). Quando però siamo esposti a tutte queste fonti di luce blu in maniera continua per ore, le cose cambiano: uno stile di vita iperconnesso porta a quello che viene definito “Digital Ageing”, cioè a una serie di problematiche quali perdita di ore di sonno, aumento dello stress ossidativo, rallentamento della rigenerazione cellulare ecc…
Sebbene gli studi sulla luce blu siano abbastanza recenti e ancora molto c’è da scoprire, sappiamo bene che, come per tutte le fonti di inquinamento, anche la continua esposizione ad essa aggredisce e altera l’equilibrio cutaneo. Di prassi si consiglia una pausa dallo schermo di almeno 15 minuti ogni 2 ore di permanenza al video, ma non sempre ci ricordiamo o risulta possibile.
Sulla pelle noteremo disidratazione, colorito spento e invecchiamento precoce: bisognerà utilizzare prodotti che agiscono apportando sollievo alla cute secca e stressata, potenziandone l’effetto barriera in modo da mantenere l’equilibrio del microbioma cutaneo e contrastare l’azione dei radicali liberi.
Ben diverso il discorso relativo agli occhi e la zona perioculare, che escono stressati, innaturalmente sforzati dopo una giornata passata davanti allo schermo: i sintomi più comuni sono stanchezza, irritazione, secchezza, bruciore e prurito. Strizziamo gli occhi, li stropicciamo, tentiamo in tutti i modi di vedere meglio e in tal modo li sottoponiamo erroneamente a movimenti continui: la zona perioculare, la cui pelle è più sottile e delicata, in questo modo si segna facilmente ed ecco comparire occhiaie, borse, rughe e gonfiori. Anche in questo caso è opportuno agire con prodotti specifici che possono contrastare la secchezza oculare e alleviare i segni di stanchezza della cute intorno agli occhi.