Osteoporosi Farmacia Nova Salus

OSTEOPOROSI E FRAGILITA’ OSSEA

Osteoporosi: sintomi, cause e strategie di prevenzione per ossa forti a ogni età

L’osteoporosi è una malattia silenziosa ma diffusa, che colpisce prevalentemente le donne dopo la menopausa e può compromettere la qualità della vita aumentando il rischio di fratture. In Italia ne soffre circa il 25% delle donne sopra i 40 anni e il 17% degli uomini sopra i 60. Tuttavia, con la giusta prevenzione dell’osteoporosi è possibile proteggere la salute delle ossa anche in età avanzata.

Cos’è l’osteoporosi e come si manifesta

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione della densità ossea e da un deterioramento della microarchitettura dell’osso, che diventa più fragile e soggetto a fratture, anche in seguito a traumi minimi. Si tratta di una condizione spesso asintomatica, fino alla comparsa di una frattura.

I principali fattori di rischio dell’osteoporosi

  • Età avanzata, soprattutto oltre i 60 anni
  • Menopausa e calo di estrogeni
  • Predisposizione genetica
  • Precedenti fratture da fragilità
  • Uso prolungato di cortisonici
  • Fumo e sedentarietà
  • Alimentazione povera di calcio e vitamina D

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Perché colpisce soprattutto le donne

Dopo la menopausa, la drastica riduzione degli estrogeni comporta un aumento della perdita di massa ossea. Questo, unito a una maggiore aspettativa di vita, espone le donne a un rischio più alto rispetto agli uomini. Inoltre, alterazioni del metabolismo del calcio e ridotto assorbimento intestinale aggravano il problema.

Come prevenire l’osteoporosi fin da giovani

La prevenzione primaria dell’osteoporosi deve iniziare già durante l’infanzia e proseguire per tutta la vita, attraverso scelte di vita consapevoli. Le buone abitudini riducono il rischio di sviluppare fragilità ossea in età adulta.

Stile di vita e abitudini per ossa sane

Ecco tre comportamenti chiave raccomandati dagli specialisti per mantenere la salute delle ossa:

  • Non fumare: il fumo accelera la menopausa e aumenta il rischio di osteoporosi e fratture.
  • Fare attività fisica regolare: camminare, fare le scale, praticare sport leggeri aiuta a rafforzare le ossa.
  • Seguire una dieta equilibrata e ricca di calcio: contribuisce al mantenimento del peso forma e alla densità ossea.

Attenzione al peso corporeo

Mantenere la circonferenza addominale sotto gli 88 cm (nelle donne) è un indicatore utile per prevenire osteoporosi e disturbi metabolici. Il sovrappeso e l’obesità sono fattori aggravanti.

Cosa mangiare per prevenire la fragilità ossea

Durante la menopausa il fabbisogno di calcio aumenta: si raccomandano 1000-1500 mg al giorno. Ma non solo latticini! Ecco gli alimenti ricchi di calcio da includere nella dieta:

  • Verdure a foglia verde (come cavolo e broccoli)
  • Frutta secca (mandorle)
  • Legumi (soia, ceci)
  • Agrumi (arance)
  • Acqua minerale con calcio
  • Pesce azzurro e piccoli pesci con lisca (come le alici)

Anche la vitamina D3 è fondamentale per favorire l’assorbimento del calcio: può essere assunta attraverso l’alimentazione, l’esposizione al sole o l’integrazione.

L’importanza del movimento: l’attività fisica che fa bene alle ossa

Non è necessario fare sforzi eccessivi: anche piccole attività quotidiane possono fare la differenza. Muoversi regolarmente aiuta a:

  • Migliorare la postura e l’equilibrio
  • Ridurre il rischio di cadute
  • Stimolare il metabolismo osseo
  • Rinforzare muscoli, cuore e polmoni

Quando rivolgersi allo specialista

Se hai familiarità con l’osteoporosi, sei in menopausa precoce o hai già avuto fratture da fragilità, è fondamentale eseguire controlli mirati come la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Uno specialista potrà valutare il rischio di frattura e proporre una terapia mirata.

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Presso la Farmacia Nova Salus di Lonate Ceppino (VA) siamo a tua disposizione per aiutarti nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi. Ti offriamo consulenza personalizzata, integratori specifici e supporto nella scelta degli esami più indicati.

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Come proteggere i nostri amici a 4 zampe?

Pulci, pidocchi, zecche e zanzare, ma anche pappataci e mosche cavalline: i parassiti di cane e gatto sono diversi, ma quasi tutti fastidiosi e potenzialmente pericolosi. Saperli riconoscere, individuarne l’habitat e prevederne il comportamento è la strategia migliore per adottare le giuste contromisure e proteggere la salute dei nostri amici a quattro zampe.

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Pulci

Tra i parassiti di cane e gatto, le pulci sono i più comuni. Le pulci possono veicolare malattie come le infezioni da tenia o da bartonella e causare dermatite allergica. Le pulci adulte sono attive soprattutto tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, ma possono resistere anche agli inverni più miti. Nelle zone più calde, possono sopravvivere tutto l’anno.

Tra i sintomi sospetti, si ricordano:

  • Puntini neri sul pelo: le pulci sul cane o gatto possono essere identificate per via di puntini neri sul pelo.
  •  Pettine per pulci
  • Far scorrere il pettine nel pelo dell’animale, fino a raggiungere la cute. Eventuali puntini neri presenti sul pettine possono essere le feci delle pulci.
  •  Tovagliolo di carta bianco
  • Porre un tovagliolo di carta bianco sotto l’animale e sfregare il pelo con le mani. Le eventuali particelle nere che compaiono sul tovagliolo possono essere le feci delle pulci.
  • Prurito costante, prevalentemente concentrato nella zona della testa, del collo, delle orecchie e nella regione dorsale, che porta il cane o il gatto a grattarsi di frequente
  • Irrequietezza: il gatto o il cane si strofinano o scuotono la testa, si mordicchiano il pelo o si leccano insistentemente
  • Aree alopeciche, gonfiori e croste oltre che pustole e piaghe

 Zecche

Le zecche sono parassiti ematofagi: per sopravvivere, devono nutrirsi di sangue. Prediligono le temperature miti e gli ambienti umidi e ombreggiati ma si possono trovare ovunque. Le zecche possono trasmettere all’animale domestico malattie anche gravi, come l’ehrlichiosi​  la babesiosi e la malattia di Lyme, in grado di causare gravi problemi di salute anche agli esseri umani. I principali segni di una possibile infestazione da zecche nel cane o nel gatto sono i seguenti: 

  • Febbre
  • Zoppia e dolore
  • Perdita dell’appetito
  • Tosse
  • Letargia o depressione

Se si sospetta che il proprio animale sia stato morso da una zecca, occorre contattare immediatamente il veterinario per programmare una visita e un esame del sangue.

Pidocchi

Il pidocchio è un piccolo insetto che si nutre di sangue e può vivere come parassita su cani e gatti. Le infestazioni da pidocchi nel cane e nel gatto avvengono in situazioni di sovraffollamento e scarse condizioni igieniche generali oppure in soggetti debilitati per altre malattie. Poiché il pelo invernale rappresenta un habitat ideale per i pidocchi, l’infestazione si verifica soprattutto nella stagione più fredda mentre il grado di infestazione si riduce durante il calore estivo.

I pidocchi possono essere trasmessi da soggetto sano a soggetto infestato tramite il contatto diretto o indiretto, attraverso tappeti, coperte, cucce o l’utilizzo di spazzole o pettini infestati. I pidocchi non sopravvivono più di 2-3 giorni al di fuori dell’ospite con un rischio minore, anche se presente, di infestazione dell’animale domestico.

Il più importante pidocchio che colpisce il cane è Trichodectes Canis mentre nel gatto è comune la specie Felicola Subrostratus. Sia nel cane sia nel gatto, alcuni sintomi sono:

  • Prurito
  • Alopecia
  • Croste ed escoriazioni

Il trattamento dei pidocchi richiede l’applicazione di insetticidi sugli animali colpiti, così come su tutti coloro che sono stati in contatto con gli animali infestati. Un’accurata decontaminazione dell’ambiente è essenziale.

 

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Flebotomi (Pappataci)

I flebotomi (pappataci) sono piccoli insetti con grandi ali. Simili alle zanzare, sono animali notturni ed ematofagi. Sono generalmente più attivi tra maggio e ottobre. I flebotomi possono trasmettere al cane diverse malattie, tra cui la leishmaniosi, particolarmente grave e difficile da curare. Si tratta di PARASSITI dannosi sia per i cani che per l’uomo, in molte regioni con climi mediterranei, subtropicali o tropicali.

Il miglior rimedio alle punture di pappataci è la prevenzione. Un’accortezza consiste nell’evitare i ristagni idrici (attenzione, ad esempio, all’acqua che resta nei sottovasi) e l’accumulo di detriti organici, che, per i pappataci, rappresentano gli habitat perfetti in cui riprodursi.

Altre strategie contro le punture di pappataci consistono nel:

  • limitare le passeggiate serali o notturne del cane;
  • permettere all’animale di dormire dentro casa, soprattutto in estate e se si vive in zone endemiche;
  • prestare particolare cura e attenzione alla cuccia del cane;
  • utilizzare sull’animale prodotti repellenti specifici, rispettando la corretta frequenza di applicazione.

Quando il cane vive in un’area endemica per la LEISHMANIOSI o vi si reca e nel periodo di attività dei flebotomi  (maggio-ottobre), è raccomandato dai veterinari proteggere il cane utilizzando un prodotto che agisca, oltre che contro PULCI ZECCHE, anche contro i flebotomi o pappataci.

Zanzare

Le zanzare svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione di importanti malattie che colpiscono l’uomo, come malaria, encefalite virale, febbre gialla, febbre chikungunyae dengue. Nel cane, le zanzare sono vettori dei vermi nematodi Dirofilaria Immitis (responsabile della Filariosi Cardiopolmonare) e Dirofilaria Repens (responsabile della Filariosi Sottocutanea). Il periodo di attività principale è in primavera ed estate. Mentre la specie Culex è attiva nelle ore serali e notturne, la Zanzara Tigre è attiva nelle ore diurne. Oggi, quindi, il rischio di trasmissione delle Filarie copre tutte le 24 ore.

Mosca cavallina

La famiglia dei Muscidae comprende numerose specie di mosche. In particolare, la mosca cavallina o mosca delle stalle (Stomoxys Calcitrans) non possiede un ospite preferenziale, per cui attacca e punge qualsiasi mammifero (cavalli, bovini, cani) e l’uomo. Molto dolorose, tali punture possono causare:

  • irritazione cutanea/sanguinamenti
  • croste, dermatite necrotica e deformazione dei padiglioni auricolari nei casi più gravi.

Nelle aree a rischio di presenza della mosca cavallina, vale a dire nei paraggi di allevamenti di cavalli e bovini, e durante i mesi primaverili ed estivi, è consigliato l’impiego di sostanze repellenti come le permetri.

Le maschere? Non solo a Carnevale!!!

Veri e propri concentrati attivi di bellezza, le maschere per il viso sono prodotti sos di cui non si dovrebbe fare a meno, soprattutto nella stagione invernale (ma non solo).

La pelle in ogni stagione ci lancia infatti richieste d’aiuto: irritazioni, rossori, pizzicori, secchezza, disidratazione si fanno largo tra il clima più rigido, il vento e il sole che la mettono a dura prova.

I trattamenti in maschera sono innumerevoli e il viso ringrazia sia durante che dopo l’applicazione: la pelle si fa immediatamente più elastica, morbida e fresca, in poche parole rigenerata. Le formulazioni più moderne contengono anche attivi protettivi (per contrastare ad esempio il freddo, lo smog e l’inquinamento), oltre che ad avere azione idratante, elasticizzante, antiossidante, lenitiva e antiage.          

Gli attivi principali antietà sono Acido Ialuronico, collagene e vitamina E, abbinati a sostanze lenitive e idratanti come L’Aloe Vera, il burro di karitè e l’olio di Argan. A completare la formulazione principi attivi detox o purificanti come il carbone vegetale, l’argilla verde e lo zinco, indicati soprattutto per una pelle più grassa o acneica.

La maschera è un trattamento “coccola” per eccellenza, con diversi modi di applicazione, risciacquo, profumazioni: che siano in crema/gel o tessuto, possono richiedere un tempo di posa davvero minimo (quindi più pratiche per chi è sempre di fretta), piuttosto che prolungato fino a 20-30 minuti per una pausa relax intensa. Non dimentichiamo poi le maschere da notte, da lasciare in posa mentre si dorme, dall’azione altamente rigenerante legata all’attività notturna delle cellule.

Una volta individuata la maschera più adatta alle esigenze della nostra pelle, si potrà abbinare alla beauty routine corretta, per un’azione skincare totale a 360 gradi.

Perché non solo i supereroi indossano una maschera!  

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